Si e poi mi faccio ridere. Ma non per altro, è che c'è un 95% di persone nel mio mondo, che non mi rappresenta nulla. No davvero.. mi parlano e le cose che mi dicono difficilmente mi rimangono in testa, siano esse positive o negative. Non sono collezionista di particolari, diciamoci la verità, figuriamoci quando riguardano persone che contano come tappi di bottiglie Uliveto® per me.
Eppoi odio le mezze misure a prescindere: sono banali e tipiche di chi non sa dove mettersi.
Io? Io sisi, sono estremista.
E classista anche, nel senso di alti e bassi, di meritevoli e non, di sezione A e B, di Tiffany e zirconi di Rete8 eccetera eccetera. Difficilmente vedo il grigio nelle cose, solitamente o sono bianchissime, o sono nerissime. Cosi è la gente per me. Non sono tutti miei amici, NON SIETE TUTTI MIEI AMICI, pure se lo pensate.
I miei amici, che sono pochissimi, sono quel 5% per cui darei via pezzi di pelle, che stanno in quel libro bianco come dico io, e che stanno a mille km da tutti gli altri, e la maggioranza di loro neanche lo sa.
Le mie relazioni sociali sono divise in tomi, in effetti. Sono 3, ma il terzo ho dovuto crearlo, perchè c'è una cerchia di persone che mi piace, perchè son diversi, si distinguono in qualche modo, quello che vi pare, e che son possibili candidati al libro bianco, fra 9 o 10 anni, e me li tengo là, buoni buoni, aspettando le loro mosse, vere o false.
Un libro bianco, un libro ecrù tipo, e uno grigio. Non nero attenzione. Quelli nel libro nero non vengono citati neanche, dal momento che spariscono dai miei pensieri molto prima di associare il loro nome a un colore, qualunque esso sia.
Un giorno ho raccontato la teoria sul mio scaffale personale ad un mio amico. il discorso faceva tipo
- io: " prima stavi in un libro di un altro colore sa?"
- lui: "in quale? in quello color arcobaleno per quelli che abitano in città superiori ai due milioni di abitanti?"
- io: "no vedi come non capisci nulla, lo sapevo che non avresti colto..ti basti sapere che ora stai nel libro bianco, pure se non credere sia un posto fisso eh, non lo è per nessuno, mai."
- lui: "tu invece stai nel libro "taglio e cucito" di cui siccome non me ne frega un emerito cazzo non aprirò mai"
come si fa a dare un colore meno brillante del bianco ad un genio del genere?
mercoledì 21 maggio 2008
la mia libreria
Pubblicato da l'altra Me alle 13:47
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5 commenti:
eh però.. fica sta cosa dei libri a colori..
la mia indecisione non potrebbe permettermi dove infilare chi..
sono tutti misti in un unico grande libro confuso.
bello però!
mi stupisci sempre più.
e in quanto ai libri. le briciole ci restano sempre sparse lì in mezzo..
bri
si, vero.
Questa cosa dei libri è bellissima.
Io non ci riuscirei mai a fare una cosa del genere.
Già mi immagino il casino che succederebbe nel mio cervello se solo provassi a stabilire chi deve stare dove.
Ma la tua pazienza è rinomata, per me, lo sai! :)
cmq la risposta del taglio e cucito è stata una genialata. faccio un applauso all'amico che diiice di nn essere interessato al taglo e cucito. la storia dei libri la capisco, e concordo.
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