lunedì 26 maggio 2008
di borse e di castelli..
Pubblicato da l'altra Me alle 03:51 6 commenti
giovedì 22 maggio 2008
So che e' deciso gia'
Da mani che hanno fame di andar via
C'e' cosi' poco intorno a te
Che lo rivuoi
E non e' speciale ma e' per te
E non sa di niente ma di te
Tu che questo figlio non lo vuoi
E io, non so E io, non so
Per ogni taglio che hai
Sulle tue mani oscene c'e' un perche'
Crudele come non e' mai per te
Musa di nessuno come sei
Che non sai di niente ma di te
Che mi guardi e io non capiro'
Io che non so
Io che non so
Non so, non so
Muso di nessuno come sei, non si può dire vero?
Pubblicato da l'altra Me alle 03:48 4 commenti
mercoledì 21 maggio 2008
la mia libreria
Si e poi mi faccio ridere. Ma non per altro, è che c'è un 95% di persone nel mio mondo, che non mi rappresenta nulla. No davvero.. mi parlano e le cose che mi dicono difficilmente mi rimangono in testa, siano esse positive o negative. Non sono collezionista di particolari, diciamoci la verità, figuriamoci quando riguardano persone che contano come tappi di bottiglie Uliveto® per me.
Eppoi odio le mezze misure a prescindere: sono banali e tipiche di chi non sa dove mettersi.
Io? Io sisi, sono estremista.
E classista anche, nel senso di alti e bassi, di meritevoli e non, di sezione A e B, di Tiffany e zirconi di Rete8 eccetera eccetera. Difficilmente vedo il grigio nelle cose, solitamente o sono bianchissime, o sono nerissime. Cosi è la gente per me. Non sono tutti miei amici, NON SIETE TUTTI MIEI AMICI, pure se lo pensate.
I miei amici, che sono pochissimi, sono quel 5% per cui darei via pezzi di pelle, che stanno in quel libro bianco come dico io, e che stanno a mille km da tutti gli altri, e la maggioranza di loro neanche lo sa.
Le mie relazioni sociali sono divise in tomi, in effetti. Sono 3, ma il terzo ho dovuto crearlo, perchè c'è una cerchia di persone che mi piace, perchè son diversi, si distinguono in qualche modo, quello che vi pare, e che son possibili candidati al libro bianco, fra 9 o 10 anni, e me li tengo là, buoni buoni, aspettando le loro mosse, vere o false.
Un libro bianco, un libro ecrù tipo, e uno grigio. Non nero attenzione. Quelli nel libro nero non vengono citati neanche, dal momento che spariscono dai miei pensieri molto prima di associare il loro nome a un colore, qualunque esso sia.
Un giorno ho raccontato la teoria sul mio scaffale personale ad un mio amico. il discorso faceva tipo
- io: " prima stavi in un libro di un altro colore sa?"
- lui: "in quale? in quello color arcobaleno per quelli che abitano in città superiori ai due milioni di abitanti?"
- io: "no vedi come non capisci nulla, lo sapevo che non avresti colto..ti basti sapere che ora stai nel libro bianco, pure se non credere sia un posto fisso eh, non lo è per nessuno, mai."
- lui: "tu invece stai nel libro "taglio e cucito" di cui siccome non me ne frega un emerito cazzo non aprirò mai"
come si fa a dare un colore meno brillante del bianco ad un genio del genere?
Pubblicato da l'altra Me alle 13:47 5 commenti
martedì 20 maggio 2008
quando uno è fatto cosi...
..è fatto cosi.
permalosità s. f. [der. di permaloso]. – Carattere permaloso; disposizione a offendersi e a irritarsi facilmente.
sisi, sono io.
beh?
Son circondata da bambini, è normale no? chi non si offendeva alle medie quando ti dicevano "marò se sei brutta" "marò se sei tonta"? Erano mocciosi certo, a quel tempo le loro parole paradossalmente mi colpivano meno di quanto oggi mi colpiscano dette da questi "finti-adulti" da cui sono appunto, circondata. Il bello è che quando avevo 13 anni, e mi sentivo dire ste cose dal solito pirla presente in tutte le scuole medie del mondo, mi dicevo "povero...ha 13 anni, è uno sfigato, non sa cosa dire, ed è pure maschio" quindi si, al momento magari un pò ci restavo di merda, ma passava in fretta.
Poi cresci, incontri vari personaggi, cominci a cambiare idea soprattutto sui pirla che continuano ad esistere in ogni dove, cominci a pensare positivo, ti dici "meno male che maturano, dopo tutto.." cominci a frequentarli dunque, ad apprezzarli, qualcuno lo ami anche. E finisce sempre che prima o poi scopri che in realtà son sempre 13enni, gli cresce solo il corpo.
Si per forza. Cioè non ci sono altre spiegazioni!
Perchè come sia possibile che a 20 anni ancora ti diverti a provocare reazioni di totale sconcerto nelle persone solo aprendo la bocca e dicendo enormi vaccate, mi stupisce davvero. se poi la persona in questione sono io, addio proprio. Che delusione la gente.
Poi si, ok.
Personalmente sono sempre stata molto permalosa, ma ora, con molto lavoro su me stessa, lo sono decisamente di più.
Più mi sforzo di farmi scivolare le inutili opinioni di certe persone addosso, più a quanto pare sviluppo il mio incazzo, e non c'è nulla da fare per farmi guarire da questa malattia.
Il bello è che poi ho un amico che s'è messo in testa di salvarmi da tutto questo, col metodo "ad urto". Mi spiego: presente quando non sai nuotare e qualche genio pensa bene di buttarti in acqua sperando nel tuo senso di sopravvivenza? Cosi agisce lui: me ne dice di ogni tipo colore marca e sapore convinto che a forza di offendermi a morte, prima o poi mi passerà. Già la parola offendermi a morte dovrebbe farlo pensare quantomeno alla definitività dell'evento, ma evidentemente no.
si cmq:non ne posso più. mi stanco anche di essere me stessa. non dovevo saltare il Polase oggi, lo sapevo..
Pubblicato da l'altra Me alle 14:27 2 commenti